Cosa si sente in Zubenescamali?

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Se ascolterete attentamente le sette sinfonie di Zubenescamali, vi renderete subito conto che ci sono molti livelli di ascolto che scendono a profondità differenti, in misura direttamente proporzionale alla vostra concentrazione.

 

Potrete così sentire sezioni di archi e accorgervi che fra un movimento e l’altro si avvertono cavalli al galoppo; delicate melodie al pianoforte e stormi di uccelli in volo; canti di donne e bambini di diverse regioni del mondo insieme ai suoni emessi dal firmamento captati dal Radiotelescopio di Arecibo; mantra vedici e canti di delfini; pieni orchestrali imponenti come costellazioni e pianissimi in cui il suono di un tamburino o di un harmonium scandisce le note come un poeta i versi…

 

…Quello che è importante è che almeno una volta – possibilmente la prima – ascoltiate Zubenescamali come davvero va ascoltata la musica di ampio respiro sinfonico, ovvero non come sottofondo, senza fare altro contemporaneamente; e, possibilmente, con un buon impianto di riproduzione (o, in alternativa, con un buon paio di cuffie), lasciando che la musica invada la mente e vi conduca lungo quel viaggio che, come dice, Tagore “…porta raggi luminosi nelle tenebre notturne, per il giorno venturo”.

 

 

 

 

 

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